Approfondimento #18
User Experience diventa Experience Design
Partiamo dalla definizione. l’UX viene definita come l’insieme di tutti quegli aspetti emozionali, psicologici e fisici che si verificano prima, durante e dopo l’interazione. In principio si parlava solamente di Interazione Umana con il Computer, concentrandosi sull’interazione tra utente e prodotto, oggi ci si focalizza sull’esperienza, e si inizia a parlare di Experience Design.
In sintesi, pensare all’utente finale significa progettare per arrivare ad esperienze o emozioni positive, oltre che soddisfare i propri bisogni. Ne deriva una maggiore soddisfazione del cliente e il conseguente miglioramento della brand reputation.
Quello che può apparentemente sembrare un piccolo dettaglio può avere una grande influenza sull’esperienza complessiva dell’utente finale. Per arrivare è questo è necessario partire da un processo di lavoro ben delineato.
Proviamo a sintetizzarlo in 6 fasi:
1. Comprendere il Target
Familiarizzare con l’utente finale senza però dimenticare la direzione che vuole prendere il brand.
C’è sempre un problema da risolvere! Non perdere di vista i problemi degli utenti e agire per risolverli. Dicevamo anche di seguire le linee guida del brand perché non comunicare i propri valori significa automaticamente non godere di una buona UX.
2. Ricercare
Fase importante che mette le basi al progetto di lavoro. Scavare in profondità vuol dire comprendere le varie sfumature da considerare riguardo a un determinato gruppo di utenti. Come? Interviste, focus group, test di usabilità e questionari.
3. Analizzare
Si passa dall’ispirazione all’ideazione, le idee cominciano a prendere forma e diventano un concept. In questa fase entrano in gioco due fondamentali metodologie.
a. Creazione di User Personas
Si tratta del profilo dell’utente tipo del proprio progetto di design, figlio delle fasi precedenti.
Quello che emerge aiuta il team a comprendere età, formazioni, obiettivi e bisogni del pubblico per cui si sta lavorando.
b. Definizione di User Journey Map
La rappresentazione dell’interazione utente-prodotto, necessaria per immaginare e costruire l’empatia che si restaura con il prodotto, che in questa fase, è solo un concept.
4. Concretizzare
Il concept inizia a diventare qualcosa di concreto: si passa dalla progettazione al design. Quando è possibile è importante avviare una fase di prototipazione per ottenere feedback importanti per il risultato finale. Una prima rappresentazione del risultato finale in grado di simulare una realistica esperienza d’utilizzo.
5. Realizzare
Dopo mockup e prototipi arriva il momento di arrivare ad una versione pressoché definitiva del prodotto (interfaccia o oggetto vero). Finalmente quello su cui si è meticolosamente lavorato prende forma.
Se non è perfetto? Esistono diverse scorciatoie per evitare di far uscire un progetto imperfetto: test con utenti target, lancio versioni beta o test interni al team di lavoro.
6. Analisi bis!
Non si finisce mai di analizzare. Al contrario della prima fase di analisi qui non si considerano i risultati della ricerca ma quanto emerso dai testi effettuati sul prodotto finale.
Dove si è sbagliato e perché? In che modo si può migliorare il prodotto?
Ecco alcune domande da porsi per comprendere se il percorso è stato quello giusto e correggere eventuali errori.
In conclusione, va detto che la User Experience è un processo differente a seconda del progetto, del brand e dell’utente finale. Va sempre considerata la propria realtà lavorativa, senza però mai perdere di vista l’obiettivo finale: regalare al nostro pubblico la miglior esperienza possibile.